Numerosi sono gli studiosi ed esperti che hanno provato a dare al pubblico una definizione di ‘brand awareness’. Un compito, però, alquanto complicato in quanto si tratta di un concetto tanto complesso quanto ampio. Secondo i risultati ottenuti dalle ricerche, dunque, parliamo di questo tema nel momento in cui facciamo riferimento alla notorietà che una marca,o una persona ha presso i consumatori. Ogni categoria e settore presentano migliaia di imprese che, quotidianamente, competono per arrivare in maniera lineare e perfetta all’utente, coinvolgendolo e stimolandolo alla conversione verso i propri servizi o prodotti. Tra gli scopi principali di una campagna di brand awareness, è presente quello di provare a dimostrare il grande valore dell’azienda, sinonimo di qualità, certezze e feedback positivi.
Parlando di etimologia e origini, invece, ricordiamo uno dei primi leader del marketing (David Aaker), il quale ha teorizzato e diffuso il concetto di ‘consapevolezza di un brand’. Nel dettaglio, infatti, l’uomo sviluppò la Piramide di Aaker, uno schema che consente di misurare la brand awareness di uno specifico business. Si parte dall’alto dove si trovano poche, ma famose imprese con reciproci interessi fino ad arrivare a quelle aziende principianti oppure che fanno poche campagne pubblicitarie marchi quasi completamente sconosciuti.